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Riguardo il processo del 23/01/2012

Diffondiamo il comunicato stampa dei figli di Aldo Bianzino in cui si denuncia l’opposizione di Pm e Avvocatura di Stato sulla richiesta di parte civile di una nuova perizia medico-legale super partes

 

Dopo che lo Stato ci ha restituiti nostro padre morto, quando viceversa stava benissimo prima del suo arresto, ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso. È incredibile che l’imputato non si è opposto alla richiesta di perizia sulla causa della morte di nostro padre. Si sono invece opposti proprio i massimi rappresentanti dello Stato, PM e l’avvocato del Ministero di Grazia e Giustizia.

Noi denunciamo che se l’imputato non teme la perizia, la temono costoro. Ci chiediamo, in tutto ciò, dove sia l’interesse pubblico e della collettività.

I figli di Aldo; Aruna, Elia e Rudra Bianzino

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LA MEMORIA E’ UN INGRANAGGIO COLLETTIVO…

Sono trascorsi ormai 4 anni dalla data in cui Aldo Bianzino viene trovato morto nella sua cella di detenzione nel carcere di capanne, nel quale era stato condotto a seguito dell’arresto (firmato dal PM Petrazzini) avvenuto nel suo casale, due giorni prima, per coltivazione di marijuana.

Il 18/11/2011 avrà luogo la quarta udienza del processo per “Omissione di soccorso e falsificazione di registro” a carico di una della guardie carcerarie, nel corso della quale verranno ascoltati i medici legali che hanno effettuato l’autopsia e le successive perizie sul corpo di Aldo.

MA QUAL È LA VERSIONE DEI FATTI DATA IN QUESTI ANNI DAI MEDICI LEGALI
INTERVENUTI FINORA?

16/10/2007 Il Dr. Lalli (nominato dal PM Petrazzini) in presenza del legale Patumi (nominato da alcuni familiari) esegue l’autopsia. Il Dr. Patumi riferisce agli avvocati di parte e ai familiari che sul corpo erano presenti lesioni al fegato, milza e cervello, dichiarando inoltre che le stesse erano state causate da colpi mirati a danneggiare gli organi vitali senza lasciare tracce esterne visibili.

23/10/2007 La Dott.ssa Anna Aprile effettua esami specifici su fegato e cervello

10/11/2007 Il medico legale Fortuni con il dott. Patumi dopo un’ulteriore perizia, cambiano completamente l’esito dell’esame rispetto ai precedenti, Parlano per la prima volta di aneurisma come causa della morte.

31/01/2008 Dalla relazione fatta dai medici legali nominati dal PM Petrazzini, viene confermata come causa della morte l’aneurisma cerebrale.

10/01/2008 Il PM Petrazzini chiede l’archiviazione per l’accusa di omicidio volontario.

16/12/2009 La richiesta di archiviazione viene accettata.

8/02/2011 viene aperto un nuovo processo per omissione di soccorso e falsificazione di registro a carico di Cantoro, guardia carceraria incaricata della sorveglianza la notte del decesso di Aldo. Durante l’udienza il COMITATO
VERITA E GIUSTIZIA PER ALDO viene ammesso al processo come parte civile.

21/03/2011 Il comitato viene escluso poiché costituitosi in data successiva alla morte di Aldo, Rifiutando l’ammission dell’associazione “A buon diritto” (impegnata nella salvaguardia dei diritti sanciti costituzionalmente) come parte civile al processo. L’ Avvocato Anselmo Fabio (lo stesso di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi) è il nuovo legale di una parte dei familiari e viene chiamato a testimoniare l’ex direttore del carcere.

19/05/2011 Ascoltati i testimoni del PM Petrazzini (l’infermiera e le due dott.sse che hanno eseguito le operazioni di rianimazione e parte degli agenti/assistenti), Dalla ricostruzione dei fatti emerge un disordine routinario delle normali attività di un’istituzione carceraria, oltre ai diversi “vuoti di memoria” manifestati dagli stessi.

28/09/2011 I medici legali convocati per l’udienza non si presentano. Vengono ascoltati Gioia (prima moglie di Aldo) e Rudra (figlio di Aldo) i quali confermano la prima versione comunicatagli dal medico legale Patumi riguardo le cause della morte

18 NOVEMBRE 2011 h.9:00 Tribunale Piazza Matteotti, Sala degli Affreschi
(Perugia)
Tutta la cittadinanza è invitata a PRESIDIARE E PARTECIPARE ALL’UDIENZA

LO STATO ARCHIVIA, NOI NO

il PROIBIZIONISMO E’ UN SERIAL KILLER

Comitato verità per Aldo Bianzino

http://veritaperaldo.noblogs.org/

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Report della seconda udienza del processo a Gianluca Cantoro

Giornata piena, densa, stremante oggi in tribunale.

Sono stati ascoltati tutti i testi del pm Petrazzini (l’infermiera, le due medico e parte degli agenti-assistenti etc.).

Sono emersi molti “non ricordo, non lo escludo” e tante contraddizioni. Non sono riusciti, i testi, a chiarire come e perchè Aldo è stato trasportato fuori dalla cella, considerato che lo spazio, era da solo, c’era, per fare la manovra rianimativa. Registrato e constatato un certo disordine routinario chiaramente dichiarato da medici e paramedici come prassi di lavoro. Non annotare nei diari medici le chiamate, non scrivere nei registri le entrate e le uscite, non prestare attenzione ad anomalie e casi. Insomma anche se il collegio giudicante è apparso frettoloso nell’ascoltare i testimoni e poco incline a reputare pertinenti questioni importanti (questione chiavi celle, questioni suoneria, questioni dichiarazioni contrastanti …) si è cercato di chiarire perchè Aldo fosse nudo, perchè se il corpo considerato “freddo” sia stato rianimato, perchè il lenzuolo, perchè perchè perchè…

Siamo solo all’inizio di un lungo processo, (la prossima udienza sarà il 28 settembre ore 9 sala degli affreschi piano -2 tribunale di piazza matteotti) oggi la sala era gremita di agenti solidali con il proprio collega, un dispiegamento di forze quasi intimidatorio. Siamo stati redarguiti appena entrati, non si poteva neanche bisbigliare, ma abbiamo con la nostra presenza manifestato e agito il nostro dissenso e la nostra voglia di non far cadere nel silenzio una morte scomoda di cui nessuno vuole parlare e che molti vorrebbero dimenticare.

Abbiamo due mesi per preparare un percorso di partecipazione e di conoscenza del caso, per riprendere la parola. Ogni giorno, i consumatori di marijuana subiscono condanne esemplari, vengono rinchiusi in carcere e dimenticati. Non vogliamo dimenticare e non vogliamo accettare che si possa morire in carcere, di carcere, per una canna. Senza retoriche ne poetiche vista l’ora e la stanchezza della giornata passata in tribunale diamo appuntamento a tutt@ martedì 24 maggio alle ore 19 al circolo Island a Perugia per riaprire un ciclo di lotte e di riflessione.

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Audio della seconda udienza del processo a Cantoro, riguardo il caso Bianzino

Ascolta l’audio integrale della seconda udienza del processo a Gianluca Cantoro, riguardo il caso Bianzino

su info404.net

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Report dell’udienza del 21 marzo 2011

La seconda udienza del processo per omissione di soccorso contro la guardia carceraria Cantoro per la morte di Aldo, tenutasi il 21 marzo, si è aperta con la richiesta del nuovo avvocato nominato dai familiari di Aldo, Fabio Anselmo, di costituzione come parte civile dell’associazione “A buon diritto”.

A questa ha fatto seguito la richiesta da parte degli avvocati di Cantoro e dell’avvocatura dello stato di rigettare la costituzione come parte civile del Comitato verità per aldo,dell’ associazione “A buon diritto” e della ex moglie di Aldo, Gioia Toniolo.

Le motivazioni addotte da parte dell’avvocatura dello stato per respingere la costituzione di parte civile di Gioia Toniolo sono state assurde, ridicole e pretestuose, andando addirittura a mettere il naso sulle modalità della separazione avvenuta tra lei e Aldo. Come si permette l’avvocatura dello stato, nel momento in cui un agente della polizia penitenziaria, suo dipendente, è accusato di una gravissima omissione di soccorso e di mancata tutela nei confronti di un detenuto, di andare a mettere il naso nella vita privata delle persone offese?

In ogni caso la corte giudicante ha rigettato l’istanza dell’avvocatura dello stato per il ritiro dalla costituzione di parte civile di Gioia e ha invece accettato le altre due istanze sancendo l’esclusione dal processo dei rappresentanti del comitato verità per Aldo, in quanto il comitato si è costituito dopo il fatto in oggetto e dell’associazione “A buon diritto” per documentazione insufficiente.

L’udienza è proseguita con gli interrogatori dei primi due testimoni citati: l’ex direttore del carcere le capanne ed il comandante militare del corpo degli agenti di custodia.

Notevole imbarazzo hanno mostrato entrambi di fronte alle domande incalzanti degli avvocati di parte civile, Anselmo e Zaganelli.

Tanti non so e non ricordo anche per questioni banali riguardanti gli ordini di servizio e le modalità di comunicazione interne al carcere, con l’intento palese di coprire le responsabilità dei loro sottoposti.

L’avvocato Zaganelli è riuscito a fare accogliere un’ istanza in cui si chiede l’acquisizione delle registrazioni video originali realizzate dalle telecamere interne e il confronto tra queste ed il materiale masterizzato prodotto a suo tempo dalla procura.

Il processo è stato riaggiornato al 19 Maggio alle ore 9 nella Sala Grande degli Affreschi del vecchio tribunale. Le udienze sono aperte al pubblico. Venite numerosi.

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