Riceviamo e pubblichiamo:
Alcune considerazioni sul caso di Aldo Bianzino La vicenda è nota. Aldo Bianzino è stato arrestato il 12 ottobre 2008 e condotto nel carcere Le capanne di perugia. La mattina del 14 è stato trovato morto nella cella in cui era stato rinchiuso. Quali le cause della sua morte? Ad una prima autopsia vengono riscontrate diverse lesioni "compatibili con l'ipotesi di omicidio" e subito si ipotizza la sua morte per percosse subite durante la sua breve detenzione. Viene aperta una inchiesta. Dopo una seconda autopsia,l'asportazione del fegato e del cervello,la sua morte viene fatta risalire a cause naturali,negando di fatto l'ipotesi delle percosse. Ma se A. fosse veramente morto per cause naturali che bisogno ci sarebbe stato di occultare la vista del suo corpo,steso nudo per terra,agli altri detenuti ponendo delle lenzuola sulle porte di tutte le altre celle della sezione? Che bisogno ci sarebbe stato di sottoporre il suo corpo a due autopsie e all'asportazione del fegato e del cervello? E se invece fosse vero che Aldo sia stato ammazzato di botte, dove ci conduce la risposta a questa domanda? Aldo può essere stato percosso nel corso di un interrogatorio informale di polizia ,come si dice, oppure nel corso di un banale diverbio con qualche agente di custodia. Tutto cio addomberebbe il sospetto che nelle scuole di polizia di questo paese si insegnino le moderne tecniche americane di conduzione degli interrogatori e di trattemento dei detenuti. Allora ci sarebbe da ridire anche sul comportamento del magistrato inquirente ,del direttore del carcere ,del comandante degli agenti di custodia e dei medici legali. La risposta afferamativa alla domanda posta ha delle rilevanze politiche enormi:significa che a Perugia ci sarebbero una o più persone che sono addestrate a picchiare scientificamente,che avrebbero ammazzato una persona e che rispetto a questo fatto godrebbero della impunità con la complicità di una parte della magistratura e dei medici legali. Questo gruppo di assassini non si anniderebbe nelle pieghe oscure del territorio perugino ma starebbe al centro dell istituzioni della città. Quello che stupisce è anche il silenzio stagnante che circonda la vicenda non una voce chiara ma tante ambigue risposte da parte dei partiti e delle amministrazioni cittadine. Si parla di questi fatti con la più assoluta noncuranza come se si trattasse di un banale fatto di cronaca. Ma come c'è il sospetto che un uomo sia stato ammazzato nel carcere.Chi è l'assassino? Ci sarebbe da mettersi a gridare ai quattro venti di fronte al solo sospetto che all'interno delle istituzioni democratiche ci sia una banda di assassini che agisce impunita al di fuori dei confini della stessa legge che dovrebbe difendere.Questo è il nodo che sta al centro di tutta la vicenda. Ed è un nodo politicamente rilevante. Più terra terra sarebbe forse opportuno proporre che l'inchiesta sulle cause della morte di Aldo fosse affidata ad un altra procura. Ed invece è successo che l'inchiesta sulla morte di Aldo è stata lasciata in mano al medesimo magistrato che ha ordinato la sua cattura il quale ha affidato una parte delle indagini al corpo di polizia penitenziaria,lo stesso corpo del quale alcuni componenti possono essere sospettati del pestaggio che ha causato la morte. Al limite lo stesso magistrato che ha ordinato la cattura potrebbe essere sentito,come teste, nell'inchiesta sulla cause di morte. Perchè almeno ipotizzando a tutto campo anche la vendetta mafiosa, sarebbe interresante sapere come si è arrivati all'individuazione di Aldo. Per chiarezza ed onestà istituzionale sarebbe opportuno proporre di cambiare procura. Parliamone. Inoltre sarebbe necessario costruire intorno a questa vicenda il più ampio schieramento di opinione possibile sollecitando prese di posizione politiche da parte di esponenti di partiti e di rappresentanti istituzionali. E non si dica che non c'entra con le campagne elettorali perchè come si fa a sollecitare adesione al voto democratico,sopratutto tra i giovani, se poi le istituzioni stesse sono incapaci di ammettere i propri errori quando violano gli stessi principi democratici alla cui difesa sono preposte?
Commenti recenti