Roberta se ne è andata…


Abbiamo conosciuto Roberta nei giorni successivi alla morte di Aldo, giorni drammatici, durissimi, di intense mobilitazioni.
Abbiamo conosciuto la sua forza d’animo, la sua rabbia, la sua voglia di lottare e il suo desiderio di conoscere la verità.

Una verità insabbiata, nascosta, che non riesce a venire fuori.

Roberta se ne è andata nel silenzio, senza riuscire a conoscerla.

Roberta Radici è la compagna di Aldo Bianzino, il falegname morto misteriosamente nel carcere perugino di Capanne, la notte del 14 ottobre
2007. Aldo, insieme a Roberta, era finito in carcere con l’accusa di possedere e coltivare alcune piante di marijuana e dal quel luogo non è più uscito vivo.

Da allora, insieme a Roberta e suo figlio Rudra, insieme a Gioia (ex moglie di Aldo) e ai figli Elia e Aruna,  come “Comitato Verità
per Aldo”, abbiamo organizzato manifestazioni, iniziative, presidi e volantinaggi affinché si facesse luce su questa vicenda.

Mercoledì 1 luglio alle ore 9.00 presso il Tribunale di Perugia si terrà l’udienza preliminare relativa alla richiesta di rinvio a giudizio della
guardia carceraria in servizio durante quella notte, per il reato di omissione di soccorso.

Oggi che Roberta non c’è più, sentiamo, ancora più forte, l’esigenza di continuare a lottare insieme a Rudra, rimasto solo, e a tutti gli altri
familiari.

Continueremo  insieme.

PERCHE’ IN CARCERE PER UNA PIANTA D’ERBA NON SI DEVE FINIRE
PERCHE’ IN CARCERE NON SI PUO’ MORIRE

COMITATO VERITA’ PER ALDO

  1. #1 di henda il 15/10/2010 - 7:01 pm

    credevo che queste cose brutale sucedano solo nei payese arabi (un mio parente stato ucciso poi sepellito senza che la famiglia poteva almeno vederlo ,) purtroppo anche da voi esistano queste criminale,devono pagare quello che hanno fatto,che allah protege il figlio e manda aldo insieme alla sua roberta nel suo immenso paradiso,…dio unico e grande .

  2. #2 di luca il 15/10/2010 - 3:01 pm

    questi infami devono pagare,verità per aldo,giustizia per rudra e soprattuto carcere vero per coloro che seminano morti innocenti per paura di affrontare i luoghi dove veramente si muore per violenza:KI AMA NON DIMENTIKA!!!

  3. #3 di floriano il 13/10/2010 - 10:38 pm

    non si puo’ morire cosi , una famiglia distrutta per qualche pianta di maria .. ma siete pazzi?

  4. #4 di chiara il 13/10/2010 - 10:37 pm

    non ho mai saputo nulla di questa storia, la apprendo in qiesto istante alle iene, su italia uno. rimango colpita e nauseata, perchè succedono queste cose, perchè i cattivi non pagano mai. giustizia per aldo, adesso subito. anche per roberta.

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