Articoli con tag carcere

Respinto ricorso “caso Marcello Lonzi”, morto in carcere per infarto con 8 costole rotte e due buchi in testa!

La vergogna si è definitivamente consumata … molti ricorderanno la vicenda di Marcello Lonzi, il ragazzo morto l’11 luglio 2003 nel carcere Le Sughere a Livorno, dopo aver scontato appena quattro dei nove mesi di reclusione per una condanna per tentato furto … le cause del decesso furono attribuite ad una “aritmia cardiaca“, insomma un infarto, ma dopo anni di lotte, nel 2006 venne riesumata la salma e dagli ulteriori accertamenti si scoprì che Marcello aveva ben 8 costole rotte, 2 buchi in testa e un polso fratturato.

Nel frattempo la vicenda va avanti ma inspiegabilmente, nel 2010, viene archiviato il “caso Lonzi” tra l’incredulità della mamma, Maria Ciuffi, e dei suoi legali … oggi arriva l’ultima triste “novità”, respinto il ricorso presentato dalla mamma di Marcello, decisione che come precisa la stessa Corte è “irrevocabile” e mette definitivamente la parole “fine” sull’ennesimo OMICIDIO DI STATO … questa è la giustizia Italiana!

 

La Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo ha “dichiarato irricevibile il ricorso” presentato da Maria Ciuffi, la madre di Marcello Lonzi, il detenuto morto in carcere a Livorno l’11 luglio 2003.
Lo ha reso noto la donna che ieri a Pisa ha partecipato al corteo degli anarchici in ricordo di Franco Serantini, lo studente sardo ucciso 40 anni fa in seguito a un pestaggio subito dalla polizia.
Mi fido più degli anarchici che dei giudici”, ha detto Maria Ciuffi ricordando che suo figlio, che secondo la giustizia italiana è morto in cella a causa di un malore, “subì violente percosse in carcere al punto da provocarne il decesso”.(Il Tirreno)

Ecco come è stato ritrovato Marcello il giorno del suo decesso … aritmia cardiaca eh ….?

 

 

 

 

 

 

 

 

Tratto da: Respinto ricorso “caso Marcello Lonzi”, morto in carcere per infarto con 8 costole rotte e due buchi in testa! | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/05/15/respinto-ricorso-caso-marcello-lonzi-morto-in-carcere-per-infarto-con-8-costole-rotte-e-due-buchi-in-testa/#ixzz1vdaDyQ00

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Com’è morto Aldo Bianzino?

Ancora un’inquietante domanda: Com’è morto Aldo Bianzino?
Nel corso delle varie udienze, che ci sono state nel processo per omissione di soccorso nei confronti di Aldo Bianzino contro la guardia carceraria Gianluca Cantoro è emersa una importante novità costituita dalle dichiarazioni rese in aula dal medico legale di parte civile,Vittorio Fineschi.
Sostanzialmente Fineschi ha detto, dopo aver analizzato i reperti che ancora restano del corpo di Aldo, in particolare il cervello ed il fegato, a suo tempo espiantati, che non c’è presenza di  aneurisma celebrale massivo, e che la lesione al fegato molto probabilmente risale ad un periodo precedente la morte.

Queste due dichiarazioni, fatte da un noto anatomopatologo di chiara fama e di riconosciuta serietà professionale, rimettono in discussione l’affermazione che Aldo sia morto per cause naturali dovute alla presenza di un aneurisma asintomatico e latente. Affermazione che è stata alla base dell’archiviazione di processo per omicidio colposo a carico di ignoti ai danni di Aldo.
Di nuovo allora: “Com’è morto Aldo Bianzino?

Rispondere con correttezza e onestà a questo interrogativo è importante se si vuole veramente accertare se ci sia stata o meno omissione di soccorso. Per questo da parte degli avvocati di parte civile: Fabio Anselmo, Massimo Zaganelli , Cinzia Corbelli, c’è stata la richiesta di una nuova perizia scientifica sui reperti del corpo di Aldo. Tra l’altro come ha ben spiegato Fineschi oggi giorno ci sono nuove tecniche d’indagine anatomopatologhe che ai tempi non c’erano e che permetterebbero di approssimare più scientificamente la realtà. Anche i famigliari di Aldo, Elia, Gioia, Aruna e Rudra, hanno presentato una petizione per sostenere la necessità e la coerenza di una nuova perizia medico-legale. Il pubblico ministero, Giuseppe Petrazzini, ha fatto opposizione a questa richiesta osservando che dal suo punto di vista, una nuova perizia non sia pertinente. A noi pare invece importante per sapere se quella notte c’è stata o meno omissione di soccorso, stabilire con sincerità e onesta come Aldo sia morto, quali le cause e le modalità del tragico evento.
Solo con un ragionamento a tutto tondo si riescono a definire i particolari delle cose.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio del 27 febbraio ore 9:00, di fronte al tribunale vecchio.

Lo stato archivia, noi no.
Auguriamo buon lavoro a tutti.

http://veritaperaldo.noblogs.org

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Di carcere si muore, anche a Brescia.

DA RADIO ONDA D’URTO:

Radio onda d’urto, CTV, l’Associazione Diritti per tutti, il sito senegalese di informazione xelmi.org hanno deciso, con il consenso dei familiari, di pubblicare integralmente il video contenente le immagini dell’agonia e degli ultimi minuti di vita di Saidou Gadiaga, detto El Hadji.

Questa scelta, consapevoli della drammaticità e della sofferenza che questa visione provoca, è stata fatta auspicando che, come accaduto nei casi di Federico Aldrovrandi e Stefano Cucchi, questo doloroso passaggio possa contribuire a ricostruire la verità sulla morte del nostro fratello senegalese e ad ottenere giustizia.

Sabato 12 novembre corteo a Brescia per chiedere verità e giustizia per El Hadji, oltre che per ribadire – a un anno dalla lotta sopra e sotto la gru di San Fasutino – il nostro no al razzismo istituzionale e la necessità di sbloccare quanto prima i permessi di soggiorno per tutti e tutte!

clicca qui sotto per il video integrale su ctv, telestreet di Brescia:

http://ctvmail.org/tubo/video/6K5M2R28WH93/ultimi-minuti-di-vita-di-Said

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LA MEMORIA E’ UN INGRANAGGIO COLLETTIVO…

Sono trascorsi ormai 4 anni dalla data in cui Aldo Bianzino viene trovato morto nella sua cella di detenzione nel carcere di capanne, nel quale era stato condotto a seguito dell’arresto (firmato dal PM Petrazzini) avvenuto nel suo casale, due giorni prima, per coltivazione di marijuana.

Il 18/11/2011 avrà luogo la quarta udienza del processo per “Omissione di soccorso e falsificazione di registro” a carico di una della guardie carcerarie, nel corso della quale verranno ascoltati i medici legali che hanno effettuato l’autopsia e le successive perizie sul corpo di Aldo.

MA QUAL È LA VERSIONE DEI FATTI DATA IN QUESTI ANNI DAI MEDICI LEGALI
INTERVENUTI FINORA?

16/10/2007 Il Dr. Lalli (nominato dal PM Petrazzini) in presenza del legale Patumi (nominato da alcuni familiari) esegue l’autopsia. Il Dr. Patumi riferisce agli avvocati di parte e ai familiari che sul corpo erano presenti lesioni al fegato, milza e cervello, dichiarando inoltre che le stesse erano state causate da colpi mirati a danneggiare gli organi vitali senza lasciare tracce esterne visibili.

23/10/2007 La Dott.ssa Anna Aprile effettua esami specifici su fegato e cervello

10/11/2007 Il medico legale Fortuni con il dott. Patumi dopo un’ulteriore perizia, cambiano completamente l’esito dell’esame rispetto ai precedenti, Parlano per la prima volta di aneurisma come causa della morte.

31/01/2008 Dalla relazione fatta dai medici legali nominati dal PM Petrazzini, viene confermata come causa della morte l’aneurisma cerebrale.

10/01/2008 Il PM Petrazzini chiede l’archiviazione per l’accusa di omicidio volontario.

16/12/2009 La richiesta di archiviazione viene accettata.

8/02/2011 viene aperto un nuovo processo per omissione di soccorso e falsificazione di registro a carico di Cantoro, guardia carceraria incaricata della sorveglianza la notte del decesso di Aldo. Durante l’udienza il COMITATO
VERITA E GIUSTIZIA PER ALDO viene ammesso al processo come parte civile.

21/03/2011 Il comitato viene escluso poiché costituitosi in data successiva alla morte di Aldo, Rifiutando l’ammission dell’associazione “A buon diritto” (impegnata nella salvaguardia dei diritti sanciti costituzionalmente) come parte civile al processo. L’ Avvocato Anselmo Fabio (lo stesso di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi) è il nuovo legale di una parte dei familiari e viene chiamato a testimoniare l’ex direttore del carcere.

19/05/2011 Ascoltati i testimoni del PM Petrazzini (l’infermiera e le due dott.sse che hanno eseguito le operazioni di rianimazione e parte degli agenti/assistenti), Dalla ricostruzione dei fatti emerge un disordine routinario delle normali attività di un’istituzione carceraria, oltre ai diversi “vuoti di memoria” manifestati dagli stessi.

28/09/2011 I medici legali convocati per l’udienza non si presentano. Vengono ascoltati Gioia (prima moglie di Aldo) e Rudra (figlio di Aldo) i quali confermano la prima versione comunicatagli dal medico legale Patumi riguardo le cause della morte

18 NOVEMBRE 2011 h.9:00 Tribunale Piazza Matteotti, Sala degli Affreschi
(Perugia)
Tutta la cittadinanza è invitata a PRESIDIARE E PARTECIPARE ALL’UDIENZA

LO STATO ARCHIVIA, NOI NO

il PROIBIZIONISMO E’ UN SERIAL KILLER

Comitato verità per Aldo Bianzino

http://veritaperaldo.noblogs.org/

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Report della seconda udienza del processo a Gianluca Cantoro

Giornata piena, densa, stremante oggi in tribunale.

Sono stati ascoltati tutti i testi del pm Petrazzini (l’infermiera, le due medico e parte degli agenti-assistenti etc.).

Sono emersi molti “non ricordo, non lo escludo” e tante contraddizioni. Non sono riusciti, i testi, a chiarire come e perchè Aldo è stato trasportato fuori dalla cella, considerato che lo spazio, era da solo, c’era, per fare la manovra rianimativa. Registrato e constatato un certo disordine routinario chiaramente dichiarato da medici e paramedici come prassi di lavoro. Non annotare nei diari medici le chiamate, non scrivere nei registri le entrate e le uscite, non prestare attenzione ad anomalie e casi. Insomma anche se il collegio giudicante è apparso frettoloso nell’ascoltare i testimoni e poco incline a reputare pertinenti questioni importanti (questione chiavi celle, questioni suoneria, questioni dichiarazioni contrastanti …) si è cercato di chiarire perchè Aldo fosse nudo, perchè se il corpo considerato “freddo” sia stato rianimato, perchè il lenzuolo, perchè perchè perchè…

Siamo solo all’inizio di un lungo processo, (la prossima udienza sarà il 28 settembre ore 9 sala degli affreschi piano -2 tribunale di piazza matteotti) oggi la sala era gremita di agenti solidali con il proprio collega, un dispiegamento di forze quasi intimidatorio. Siamo stati redarguiti appena entrati, non si poteva neanche bisbigliare, ma abbiamo con la nostra presenza manifestato e agito il nostro dissenso e la nostra voglia di non far cadere nel silenzio una morte scomoda di cui nessuno vuole parlare e che molti vorrebbero dimenticare.

Abbiamo due mesi per preparare un percorso di partecipazione e di conoscenza del caso, per riprendere la parola. Ogni giorno, i consumatori di marijuana subiscono condanne esemplari, vengono rinchiusi in carcere e dimenticati. Non vogliamo dimenticare e non vogliamo accettare che si possa morire in carcere, di carcere, per una canna. Senza retoriche ne poetiche vista l’ora e la stanchezza della giornata passata in tribunale diamo appuntamento a tutt@ martedì 24 maggio alle ore 19 al circolo Island a Perugia per riaprire un ciclo di lotte e di riflessione.

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