Intervento dei Subsonica sulla vicenda di Aldo Bianzino
Scritto da veritaperaldo in Materiali il 14/03/2008
Ringraziamo i Subsonica che hanno suonato a Perugia il 13 marzo 2008 per l’intervento fatto dal palco sulla vicenda di Aldo e per averci permesso di fare il banchetto informativo.
Un grazie anche a tutti i ragazzi che si sono avvicinati e hanno chiesto informazioni.
Qui sotto il video dell’intervento.
Storie di ordinaria repressione: racconti e testimonianze.
Scritto da veritaperaldo in Materiali il 14/03/2008
Storie di ordinaria repressione: racconti e testimonianze.
Ricostruiamo
il filo rosso della repressione che parte dai casi di Livorno (Marcello
Lonzi) e di Ferrara (Federico Aldrovandi) fino ad arrivare all’ottobre
umbro caratterizzato dalla morte in carcere di Aldo Bianzino e dallo
spettacolare arresto dei ragazzi di Spoleto.
Intervento di Roberta Radici compagna di Aldo Bianzino.
Parte 1:
Alcune considerazioni sul caso di Aldo Bianzino
Scritto da veritaperaldo in Materiali il 03/03/2008
Riceviamo e pubblichiamo:
Alcune considerazioni sul caso di Aldo Bianzino La vicenda è nota. Aldo Bianzino è stato arrestato il 12 ottobre 2008 e condotto nel carcere Le capanne di perugia. La mattina del 14 è stato trovato morto nella cella in cui era stato rinchiuso. Quali le cause della sua morte? Ad una prima autopsia vengono riscontrate diverse lesioni "compatibili con l'ipotesi di omicidio" e subito si ipotizza la sua morte per percosse subite durante la sua breve detenzione. Viene aperta una inchiesta. Dopo una seconda autopsia,l'asportazione del fegato e del cervello,la sua morte viene fatta risalire a cause naturali,negando di fatto l'ipotesi delle percosse. Ma se A. fosse veramente morto per cause naturali che bisogno ci sarebbe stato di occultare la vista del suo corpo,steso nudo per terra,agli altri detenuti ponendo delle lenzuola sulle porte di tutte le altre celle della sezione? Che bisogno ci sarebbe stato di sottoporre il suo corpo a due autopsie e all'asportazione del fegato e del cervello? E se invece fosse vero che Aldo sia stato ammazzato di botte, dove ci conduce la risposta a questa domanda? Aldo può essere stato percosso nel corso di un interrogatorio informale di polizia ,come si dice, oppure nel corso di un banale diverbio con qualche agente di custodia. Tutto cio addomberebbe il sospetto che nelle scuole di polizia di questo paese si insegnino le moderne tecniche americane di conduzione degli interrogatori e di trattemento dei detenuti. Allora ci sarebbe da ridire anche sul comportamento del magistrato inquirente ,del direttore del carcere ,del comandante degli agenti di custodia e dei medici legali. La risposta afferamativa alla domanda posta ha delle rilevanze politiche enormi:significa che a Perugia ci sarebbero una o più persone che sono addestrate a picchiare scientificamente,che avrebbero ammazzato una persona e che rispetto a questo fatto godrebbero della impunità con la complicità di una parte della magistratura e dei medici legali. Questo gruppo di assassini non si anniderebbe nelle pieghe oscure del territorio perugino ma starebbe al centro dell istituzioni della città. Quello che stupisce è anche il silenzio stagnante che circonda la vicenda non una voce chiara ma tante ambigue risposte da parte dei partiti e delle amministrazioni cittadine. Si parla di questi fatti con la più assoluta noncuranza come se si trattasse di un banale fatto di cronaca. Ma come c'è il sospetto che un uomo sia stato ammazzato nel carcere.Chi è l'assassino? Ci sarebbe da mettersi a gridare ai quattro venti di fronte al solo sospetto che all'interno delle istituzioni democratiche ci sia una banda di assassini che agisce impunita al di fuori dei confini della stessa legge che dovrebbe difendere.Questo è il nodo che sta al centro di tutta la vicenda. Ed è un nodo politicamente rilevante. Più terra terra sarebbe forse opportuno proporre che l'inchiesta sulle cause della morte di Aldo fosse affidata ad un altra procura. Ed invece è successo che l'inchiesta sulla morte di Aldo è stata lasciata in mano al medesimo magistrato che ha ordinato la sua cattura il quale ha affidato una parte delle indagini al corpo di polizia penitenziaria,lo stesso corpo del quale alcuni componenti possono essere sospettati del pestaggio che ha causato la morte. Al limite lo stesso magistrato che ha ordinato la cattura potrebbe essere sentito,come teste, nell'inchiesta sulla cause di morte. Perchè almeno ipotizzando a tutto campo anche la vendetta mafiosa, sarebbe interresante sapere come si è arrivati all'individuazione di Aldo. Per chiarezza ed onestà istituzionale sarebbe opportuno proporre di cambiare procura. Parliamone. Inoltre sarebbe necessario costruire intorno a questa vicenda il più ampio schieramento di opinione possibile sollecitando prese di posizione politiche da parte di esponenti di partiti e di rappresentanti istituzionali. E non si dica che non c'entra con le campagne elettorali perchè come si fa a sollecitare adesione al voto democratico,sopratutto tra i giovani, se poi le istituzioni stesse sono incapaci di ammettere i propri errori quando violano gli stessi principi democratici alla cui difesa sono preposte?
Come i familiari di Aldo Bianzino motivano l’opposizione all’archiviazione
Scritto da veritaperaldo in Rassegna Stampa il 29/02/2008
Riportiamo alcuni passaggi interessanti: Dal Corriere dell'Umbria del 28/02/2008 Morto in cella. Come i familiari motivano l'opposizione all'archiviazione - di E.C.Bertoldi "Ispirati unicamente dalla volontà di vedere chiariti in ogni punto, i motivi, le dinamiche, le cause e le responsabilità che hanno condotto "altrove" Aldo, chiediamo che l'inchiesta non sia archiviata. Lo chiediamo per Aldo, ma non solo per Aldo. Anche per tutti coloro che dopo di lui si troveranno a soggiornare nel carcere di Capanne". È questa la motivazine con il quale il figlio e il fratello di Aldo Bianzino, rispettivamente Aruna Prem e Claudio, chiedono al gip Restivo di respingere la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sull'omicidio iscritta contro persona ignota, al pm Petrazzini. ........... Fanno poi notare che anche la perizia conclusiva mette in luce una lesione epatica, che però il pm afferma essere del tutto estranea all'evento. "Una manovra rianimatoria talmente errata e maldestra da determinare la lacerazione epatica avrebbe – sostengono i congiunti – comportato anche una lesione sternale che di contro non è stata riscontrata sul corpo di Aldo". La parte civile indica un'ipotesi: "non si vede come non possa essere stato ipotizzato un traumatismo epatico che di conseguenza potrebbe aver determinato la rottura dell'aneurisma (ad esempio attraverso l'induzione di un aumento pressorio). ......... L'indagine La richiesta di opposizione all'archiviazione indica anche un teste che sostiene di averlo visto uscire dalla sua cella "per ben due volte" e "sempre per recarsi in infermeria" accompagnato da un assistente, mentre in infermeria risulta una sola visita. Dunque risentire il teste, ascoltare un altro teste che conferma questo particolare e individuare quale agente lo abbia accompagnato e scoprire le visite in infermeria. Anche le telecamere del carcere fanno vedere degli spostamenti che "non possono non essere ritenuti importanti per l'indagine". In particolare viene indicata l'esigenza di individuare chi fosse l'individuo in tuta mimetica alle 20.32e un altro alle 20.53. Un altro ancora alle 22.32 che si muove "con una certa fretta" e che "gesticola".
Audio della conferenza stampa del 25 febbraio 2008
Scritto da veritaperaldo in Materiali il 28/02/2008
Audio della conferenza stampa del 25 febbraio 2008, del Comitato "Verita’ per Aldo" per presentare il dossier sulla morte di Aldo Bianzino nel carcere di Capanne .
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf
fonte: RadioRadicale http://www.radioradicale.it/scheda/248118
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