Articolo infarto su La Nazione


LA TRAGEDIA: ERA STATO ARRESTATO CON LA COMPAGNA MUORE IN CARCERE STRONCATO DA INFARTO GIALLO A CAPANNE TRA SABATO E DOMENICA.
L’UOMO AVEVA SOLO 44 ANNI
Articolo di Fabrizio Paladino (Città di Castello)

STUPORE: IL FATTO HA SCONVOLTO GLI AGENTI
Non ha superato la seconda notte in carcere, stroncato da un infarto a seguito di un malore accusato all’interno della propria cella nella casa circondariale di Capanne, a Perugia.
Aveva appena 44 anni, B.A., il falegname di Pietralunga finito in manette, insieme alla convivente,  in un blitz degli agenti del commissariato della polizia di  Città di Castello, messo a segno nella mattinata di venerdì. Come è noto, alla coppia erano state sequestrate oltre110 piante di cannabis rinvenute nei pressi del casolare sperduto tra le colline del Pietralunghese e quindi inevitabile è stato l’arresto nei loro confronti.

Ma tra sabato e domenica, in condizioni avvolte ancora dal più stretto riserbo da parte degli inquirenti, è avvenuto il decesso dell’uomo. Non si sa se in precedenza il quarantaquattrenne avesse avuto problemi di natura cardiaca; sta di fatto che, visto il drammatico evento, nei confronti della donna, R.R., 54 anni, l’arresto è stato convalidato col giudice che però ha disposto la scarcerazione immediata della compagna di B.A.. La donna così può stare vicino all’unico figlio in questo momento di dolore familiare. Per fare completa luce sulle cause della morte, la procura ha stabilito l’esame autoptico che avrà luogo nelle prossime ore. Tra l’altro, anche dal commissariato tifernate non trapela nulla sull’incredibile tragedia che ha sconvolto tutti compresi gli stessi agenti i quali avevano portato a terminel’operazione anti-droga chenel week-end ha fatto molto discutere in città.
I conviventi, entrambi incensurati, vivevano in un casolare ma da tempo, però, quelli del Commissariato avevano notato strani movimenti sulla strada di campagna che porta verso l’abitazione della coppia. Dopo tre settimane di controlli, appostamenti e verifiche, il personale della Squadra anticrimine ha effettuato il blitz stroncando un canale di spacciomolto importante non solo per l’Altotevere ma anche per le regioni circostanti. Gli agenti hanno sequestrato tra le mura domestiche 15 involucri già confezionati di marijuana e nel terreno accuratamente nascosta, è venuta alla luce una vera e propria piantagione composta da 56 piante ancora in coltivazione e di 57 già estirpate, lasciate a seccare sul terreno.L’uomo e la donna da tempo residenti in vallata pur non essendo originari della zona, sono stati quindi tratti in arresto per il reato di coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Dopo le normali procedure, la coppia è stata trasferita al carcere di Capanne, dove tra sabato e domenica è avvenuto il dramma.

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