Dalla Nazione del 3 novembre 2007
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Bloccati i funerali di Aldo Bianzino
Accolta l’istanza dell’avvocato Zaganelli: rito rinviato a domenica 11
di CRISTINA CRISCI
— PERUGIA —
OGGI DOVEVA essere il giorno dell’ultimo abbraccio. Manifesti che annunciavano il funerale, i genitori giunti dal nord Italia, i familiari e gli amici pronti a dare l’estremo saluto ad Aldo Bianzino. Poi lo stop. Anche il corteo funebre può aspettare nel nome della verità. Giornata a tre tappe, quella di ieri. Prima il nulla osta per la riconsegna della salma con l’annuncio dei funerali che dovevano svolgersi oggi alle ore 16 con una commemorazione religiosa nel santuario della Madonna dei Rimedi di Pietralunga, poi la sepoltura del feretro nel cimitero di Pagialla. Per quasi tre settimane i familiari hanno aspettato quel momento. E fino alla tarda serata di ieri hanno immaginato il funerale di Aldo. Poi lo stop. Già perché nel frattempo l’avvocato Massimo Zaganelli (difensore dell’ultima compagna Roberta Radici e del figlio quattordicenne) aveva avanzato istanza contraria palesando alcune perplessità sull’opportunità di «procedere alla sepoltura in un caso così delicato quando non tutti i periti hanno potuto ispezionare il cadavere nella sua interezza». Forse lo stesso legale lavora per contattare un altro perito di fama nazionale. Fatto sta che le istanze dopo lunghe ed infuocate consultazioni sono state accettate. Ed alle 21 di ieri è arrivato lo stop. Tutto rinviato a domenica 11 novembre, a quasi un mese di distanza dalla morte. Era infatti il 14 ottobre, una domenica mattina come tante altre quando Aldo Bianzino, detenuto nella cella numero 20 del carcere di Capanne fu trovato privo di vita. Una morte avvolta dal mistero: la prima autopsia evidenzia ematomi interni a livello cerebrale e traumi sempre interni nella regione addominale.
LA PROCURA apre un’indagine ed iscrive un fascicolo per omicidio. Numerosi accertamenti vengono disposti sul corpo dell’uomo fino a ieri l’altro. L’intento è quello di fare massima chiarezza su quello che è accaduto nella maledetta notte del 14 ottobre. A distanza di tre settimane da quel giorno il nome di quest’uomo di 44 anni che aveva scelto di vivere nelle campagne di Pietralunga con la compagna Roberta, l’ultimo figlio di 14 anni e l’anziana suocera, ha scosso gli animi ed è diventato uno dei più clikkati d’Italia. Si moltiplicano i blog che riportano la notizia, aprono forum e discussioni. Ne spunta uno, www.veritaperaldo.noblogs.org interamente dedicato al suo caso. Una mobilitazione generale che a portata di mouse, raccoglie adesioni, indignazioni, voci dentro e fuori dal coro. A muovere le fila della battaglia in rete è il «Comitato verità per Aldo Bianzino» dentro il quale ci stanno molte persone, tante facce, diverse esperienza (dai circoli «Arci», ai Radicali, fino agli amici di Aldo e le associazioni più in generale). Lo slogan del gruppo: «Il carcere? sicuro da morire» per smuovere animi e coscienze e raggiungere la verità. In attesa della manifestazione nazionale che si svolgerà il 10 novembre a Perugia il comitato per Bianzino sta distribuendo anche degli adesivi tempestati di api che volano sui quali si legge: «Per ogni Aldo che cade ne volino 3003» ennesima declinazione di una battaglia che ha ormai assunto connotati e valori che esulano dal fatto specifico. A chi adombra la possibilità che tutta questa mobilitazione venga in qualche modo strumentalizzata risponde Roberta, la compagna di Aldo: «Oltre alla mia, sono queste le uniche voci sulle quali Aldo può contare». A riprendere il caso sono anche i meet-up di Bebbe Grillo, il sito «Fuoriluogo», «Luogocomune», «Street anti pro», «Encod» del Belgio.
Detenuti a confronto con un agente
— PERUGIA —
SUL FRONTE delle indagini c’è invece attesa per l’incidente probatorio fissato per lunedì davanti al gip Claudia Matteini. L’unico indagato, un agente penitenziario, sarà messo di fronte ad alcuni detenuti che avrebbero raccontato di aver sentito Bianzino lamentarsi e chiedere aiuto all’interno della sua cella. Saranno importanti anche i risultati delle varie analisi disposte nel corso dei numerosi accertamenti che sono stati compiuti.
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